Ingredienti:
- una piazza di Roma
- una bottega storica
- prodotti genuini e della tradizione
- mani sapienti che conoscono i segreti dell’arte del forno
Procedimento:
Se avete scelto bene gli ingredienti, sarà sufficiente amalgamarli tra loro per ottenere una meraviglia che difficilmente troverete altrove.
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- Dove: pasticceria Boccione, via del Portico d’Ottavia, 1
- Quando: dal lunedì al venerdì. In prossimità delle feste ebraiche l’assortimento subisce delle variazioni
- Perché: la comunità ebraica di Roma è portatrice sana di romanità. La cucina giudaico-romanesca è la vera cucina romana, e in questo forno si entra in diretto contatto con i dolci e con la tradizione
Tram 8. Scendere alla fermata Arenula-Cairoli.
Imboccare via di Santa Maria del Pianto, e proseguire fino all’incrocio tra piazza Costaguti, via del Portico d’Ottavia e piazza delle Cinque Scole.
STOP.
Capirete da soli dove andare. Perché chi già conosce questo posto non può dimenticarlo e tende a tornarci. Chi invece non è mai stato qui sarà inesorabilmente attratto da quella vetrina un po’ dimessa di un negozio senza alcuna insegna a portarlo al centro dell’attenzione, perché alla fine non ne ha necessità. In caso di dubbio la fila costante di avventori (clienti affezionati o turisti di passaggio) vi indicherà chiaramente la strada.
Se non bastasse la zona stessa, dove il tempo sembra fermo agli anni ’50, entrando nel negozio si ha la sensazione di tornare in un’epoca che non c’è più, e che molti di noi non hanno mai conosciuto. Però fidatevi, entrate e abbandonate ogni incertezza: l’unica soluzione per essere soddisfatti è ordinare un pezzo di ogni prodotto in vendita!
Mostaccioli, torte con ricotta e visciole, ciambelline, biscotti da latte, tozzetti alla mandorle, ginetti, pizza ebraica (pizza di Beridde)… Solo dolci della tradizione giudaico-romanesca, rigorosamente kosher.
Alcuni duri come il marmo (soltanto per chi ha i denti in buona salute!), quasi tutti pesanti come il piombo (attenzione, quindi al prezzo finale!), ma sempre DELIZIOSI. Sono quel tipo di dolci e biscotti dall’aspetto casalingo e dal sapore rassicurante, ma che solo qui sono in grado di ricreare ogni giorno, da decenni.
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La mattina si sfornano cornetti e bombe, nel pomeriggio i bruscolini. Ogni momento è buono per trovare qualche specialità da sgranocchiare passeggiando nella zona del vecchio ghetto ebraico.
Qui sono le donne a comandare: da tempo immemore si alternano tra la cucina e il bancone le signore in camice blu che, se avete voglia di stare ad ascoltare, sapranno raccontarvi curiosità e aspetti della tradizione giudaico-romanesca. Aspetti religiosi che si fondono con quelli più propriamente legati al cibo. Particolari di vita quotidiana o della storia. Sempre senza inutili abbellimenti. Perché il posto è proprio così, semplice e popolare, mai lezioso. E anche i dolci.
I miei preferiti? La crostata di ricotta e visciole: sublime. Mai mangiata una così buona. Ma non bisogna essere arroganti: provare a rifarla a casa è inutile, che così buona non verrà mai. Non fatevi tentare dalla torta ricotta e cioccolato: benché sia molto buona non può eguagliare quella con le visciole. E poi i bruscolini ❤ (semi di zucca tostati, per i non-romani). Brillanti di sale incrostato e ancora caldi nel loro sacchetto di carta, sono un’ottima compagnia durante una passeggiata in un pomeriggio di primavera. Preparatevi ad aver bisogno di una grande quantità d’acqua (ma tanto Roma è piena di fontanelle!), ma sono un snack che crea una vera dipendenza.
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