Un evento esclusivo per scoprire le bellezze e i segreti dell‘Auditorium – Parco della Musica di Roma prima dell’ingresso dei visitatori, quando ancora dorme. Con una compagnia d’eccezione: Visit Lazio, A Day in Rome, Instagramers Roma.
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- Un appuntamento: domenica 14 febbraio 2016, ore 10
- Un luogo: Auditorium Parco della Musica
- Un hashtag: #iloveauditorium
Una giornata per scoprire, conoscere, fotografare e condividere la bellezza, le suggestioni, gli angoli nascosti e le prospettive insolite che solo le grandi opere d’arte riescono ad offrire. Perché è di un luogo eccezionale che stiamo parlando.
Sarebbe stato “facile” progettare una sala per la musica che fosse soltanto funzionale. Ma il progetto fu affidato a Renzo Piano, che nel 1993 accolse la sfida di creare una città della musica e, più in generale, dell’arte. E il risultato della collaborazione tra architetti, musicisti, acustici ed esperti del suono è un luogo consacrato alla musica, ma tanto perfetto nella sua versatilità.
Tre sale di diverse dimensioni e diversa resa acustica, sale prova e sale di registrazione, negozi, ristoranti e bar, sale per mostre, sale conferenze, una biblioteca, due musei, laboratori. Tutto disposto attorno alla cavea che li raccorda tutti e che al tempo stesso forma un quarto spazio, all’aperto, dedicato ai concerti estivi.
Ma una sfida è una sfida, e non sarebbe potuta essere tale se fosse mancata la giusta quantità di imprevisti: durante gli sbancamenti dell’area furono trovati i resti di una villa romana su almeno tre strati archeologici, e si rese necessario apportare consistenti modifiche al progetto, già di per sé ambizioso. Ed è ironico che dei resti di età romana siano stati rinvenuti nell’area in cui un grande progetto architettonico prevedeva l’uso massiccio degli stessi materiali che hanno caratterizzato l’architettura romana: i mattoni ricoprono le superfici verticali, il travertino riveste le gradinate della cavea e le entrate, piombo nel rivestimento esterno delle sale da concerto. Se poi si guarda allo spazio semicircolare della cavea, il pensiero corre a quelle dei teatri romani. La piazza, luogo-non luogo imprescindibile della vita romana. Il legame con la città ne esce rinsaldato.
Un piccolo museo archeologico raccoglie i resti rinvenuti sul sito, in un allestimento a mio parere eccezionale, che esalta la continuità degli spazi in un gioco quasi osmotico tra il sito archeologico, il corridoio che collega gli spazi interno e le sale stesse del museo. Una zona di ampio respiro e di grande leggerezza, dove il materiale didattico (plastici e cartellonistica) raccontano una lunga storia, che dall’età repubblicana arriva fino al duemila.
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Le tre sale da concerto sopraelevate sono diventate in breve un’icona del panorama urbano, che proprio negli anni 2000 stava rapidamente cambiando, arricchendosi di nuovi spazi caratterizzati dalla modernità che a Roma mancava, ma in un’area che già quarant’anni prima era stata interessata da magnifici interventi urbanistici, regalandole un nuovo volto. Un foyer semicircolare comune alle tre sale corre parallelo alle gradinate della cavea. Le sale, ciascuna con una diversa resa acustica e destinazione funzionale ma tutte con un’acustica eccezionale, sono in grado di coprire tutte le esigenze musicali. Il rivestimento interno delle sale in pannelli di legno di ciliegio americano con caratteristiche strutturali eccezionali offrono una resa sonora inimitabile.
Dall’inaugurazione del 2002 l’Auditorium ha rivoluzionato il panorama musicale e culturale romano, divenendo in poco tempo un polo di attrazione a livello internazionale, imponendosi come sede di rassegne culturali di ampio respiro: concerti, incontri, eventi, rassegne, conferenze, mostre, workshop. Il nuovo amministratore delegato della fondazione Musica per Roma Josè Ramon Dosal Noriega ha le idee chiare per il futuro dell’Auditorium: apertura ai giovani e alle nuove tecnologie, apertura nei confronti di suggestioni esterne, ai linguaggi artistici più diversi. Un futuro che promette molto.
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