Se così di rado avviene, che di un’opera grande si affidi ad un grande Artista l’esecuzione, onde vadano a passo eguale l’importanza del lavoro, e l’eccellenza di chi a compierlo è destinato: sommo giubilio deve provare ogni buona amatore delle belle Arti nel vedere ora un luminoso esempio di questa rara combinazione nel Mausoleo eretto al Sommo Pontefice Clemente XIV nella Chiesa de’ Santi dodici Apostoli. Le ottime disposizioni per l’Arte, che in altre sue opere avea mostrato il Veneto Scultore Sig. Antonio Canova, aveano già pervenuto il publico in suo favore, e si attendeva da lui un lavoro insigne, e condotto con quell’eccellenza, che deve sicuramente acquistare ogni giorno più un giovine, ed ingegnoso Artista; quando pieno di orrore per tutto ciò ch’alla maniera s’accosta, non consulta che la natura, e sulle tracce dell’antico va spiando in essa le parti più belle per comporne il bello ideale. Ha però il sig. Canova ogni aspettazione superata, e la sua opera è tale che non vorremmo impegnarci a decidere quante possa contarne rivali in bellezza dopo il risorgimento delle Arti. […] L’unità dell’invenzione, la semplicità della composizione, che splendono egualmente nell’Architettura e nella Scultura di esso, gli danno un non so che d’imponente, e di maestoso, che non hanno tante altre opere, nelle quali è prodigamente impiegato il lusso de’ più rari marmi e dei metalli. […]
Memorie per le Belle Arti, marzo 1787
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